2019
25 ottobre - 6 dicembre
A cura di Paolo Baldacci, Franco Raggi, Daniela Volpi
25 ottobre - 6 dicembre 2019
A cura di Paolo Baldacci, Franco Raggi, Daniela Volpi
Un dipinto un anno una storia: un capolavoro ritrovato di Mario Sironi
Alla Fondazione Pasquinelli l’opera “Il ciclista di Mario Sironi” ritorna visibile al pubblico dopo 25 anni, proveniente da una collezione privata grazie al progetto di C.Ar.D contemporary art & design a cura di Paolo Baldacci e Daniela Volpi.
La serie di mostre proposte in Fondazione, vuole presentare un ristretto numero di importanti opere italiane del XX secolo nel contesto del tempo e della cultura in cui videro la luce. “Un anno”, infatti, non significa per forza l’anno specifico in cui esse furono create, spesso non definibile con esattezza, ma la temperie culturale ed estetica di un particolare arco di tempo dotato di caratteristiche precise nell’ambito del secolo. Così come “una storia” non vuole indicare, se non raramente, una vicenda legata al dipinto, ma piuttosto la grande Storia di cui sempre le opere d’arte fanno parte, sia come frammenti anticipatori di un sentire etico culturale, sia come speculare riflesso di eventi sensibili.
Le opere, provenienti da collezioni private e quindi meno viste in pubblico anche se famose, sono accostate, per far risaltare il contesto in cui nacquero, sia a pezzi originali di design e a immagini delle più significative creazioni architettoniche di quegli anni, sia ad esempi molto caratteristici del cinema e della comunicazione visiva. Una tavola cronologica con i maggiori avvenimenti – politici, sociali, scientifici e culturali – serve a una completa lettura dell‘opera dentro il suo tempo.
Il ciclista - 1916/1919
Il Ciclista, realizzato da Sironi in due tempi, nel 1916 e nell’inverno 1919-20, è uno dei quadri più rappresentativi della svolta estetica dell’arte europea a cavallo della Grande Guerra, non solo a livello italiano ma sul piano internazionale. Due furono i modi con cui gli artisti reagirono alla colossale tragedia e alle sue conseguenze: da un lato vi fu, fin dal 1914-16, il ritorno, eticamente disimpegnato, “all’ordine” e al recupero delle forme classiche contro gli aspetti distruttivi e iconoclasti delle avanguardie, dall’altro l’accanita volontà di piegare le forme del modernismo, senza rinnegarle, alla massima solidità plastica e tagliente precisione costruttiva, per esprimere l’alienazione e l’angoscia dell’umanità uscita dalla guerra. Questo fu il percorso scelto da Sironi e che illustreremo nei nostri incontri.
Ciclo di conferenze
Quattro conferenze con proiezioni racconteranno i maggiori avvenimenti degli anni prescelti
1/ SERATA DI ARTE E STORIA
Il Ciclista di Sironi: emblema di una svolta estetica
Paolo Baldacci
mercoledì 30 ottobre, ore 18.30
2/ SERATA DI ARCHITETTURA
Brutta ma non troppo
Maria Vittoria Capitanucci con Giovanni Muzio
mercoledì 6 novembre, ore 18.30
3/ SERATA DI DESIGN
Quando il design non c’era ancora
Franco Raggi
mercoledì 20 novembre, ore 18.30
4/SERATA DI CINEMA
Paesaggi urbani nel cinema dopo la prima guerra mondiale. L’impeto della modernità e il disagio dell’individuo
Enrico De Vito con Davide Tortorella
mercoledì 27 novembre, ore 18.30