2018
5 ottobre - 16 novembre
A cura di
Paolo Baldacci, Franco Raggi, Daniela Volpi
5 ottobre - 16 novembre 2018
A cura di
Paolo Baldacci, Franco Raggi, Daniela Volpi
Un dipinto un anno una storia: Fortunato Depero
La mostra che si è inaugurata col capolavoro “americano” di Fortunato Depero vuole presentare una delle importanti opere italiane del XX secolo nel contesto del tempo e della cultura in cui vide la luce. “Un anno”, infatti, non significa per forza l’anno specifico in cui essa fu creata, spesso non definibile con esattezza, ma la temperie culturale ed estetica di un particolare arco di tempo dotato di caratteristiche precise nell’ambito del secolo. Così come “una storia” non vuole indicare, se non raramente, una vicenda legata al dipinto, ma piuttosto la grande Storia di cui sempre le opere d’arte fanno parte, sia come frammenti anticipatori di un sentire etico-culturale, sia come speculare riflesso di eventi sensibili.
L’opera, proveniente da una collezione privata e quindi meno vista in pubblico anche se famosa, è accostata, attraverso una documentazione fotografica, sia ad altre opere analoghe dello stesso autore o di altri della stessa epoca, per far risaltare il contesto in cui nacquero, sia a pezzi originali di design e a immagini delle più significative creazioni architettoniche di quegli anni, sia – infine – ad esempi molto caratteristici del cinema e della comunicazione visiva. Un breve filmato sulla vita e sulle opere di Depero accompagna la mostra, e una tavola cronologica con i maggiori avvenimenti – politici, sociali, scientifici e culturali – serve a una completa lettura dell‘opera dentro il suo tempo.
Big Sale - Mercato Di Down Town 1929/1932
L’opera che presentiamo è senza dubbio la più importante scaturita dal lungo soggiorno americano di Fortunato Depero (ottobre 1928 – ottobre 1930). Essa fu dipinta, per affermazione dello stesso artista, tenendo come modelli i grandi disegni acquerellati fatti sul posto, non appena egli rimise piede in Italia, tra la fine del 1930 e l’inizio del 1931. Nel 1932 il quadro fu al centro della sala di Depero alla Biennale di Venezia. Dopo la Biennale fu esposto per alcuni mesi a New York nella Galleria della College Art Association (istituzione fondata nel 1911).
Il dipinto sintetizza al meglio le sensazioni della grande metropoli colte con un occhio da precursore della Pop Art soprattutto tra la popolazione afroamericana: colori stridenti, serialità e ripetitività dinamica dei moduli, energia sonora che si traduce in forma.
Ciclo di conferenze
Quattro conferenze raccontano i maggiori avvenimenti degli anni prescelti
1/ UN FUTURISTA NELLA GRANDE MELA
Paolo Baldacci
mercoledì 10 ottobre 2018, ore 18.30
2/ COSE E CASE ELETTRICHE
Fulvio Irace
mercoledì 17 ottobre 2018, ore 18.30
3/ 1928 /1932 LUCI DELLA CITTÀ E OMBRE DELLA CRISI RITMO ED ESTETICA PITTORICA E CINEMATOGRAFICA
Conversazione tra Enrico De Vito e Paolo Baldacci
giovedì 25 ottobre, ore 18.30
4/1930. MODA E JAZZ TESTIMONI DI UN’EPOCA
Davide Tortorella
mercoledì 7 novembre 2018, ore 18.30
5/OGGETTI PARALLELI
Franco Raggi
giovedì 15 novembre 2018, ore 18.30